Ieri, Renzi, dopo aver consultato
Berlusconi, ha nominato Moretti, quello delle Ferrovie dello Stato (che
addirittura doveva diventare ministro), la Marcegaglia, già presidente di
Confindustria, nonché la costruttrice Todini, berlusconiana di ferro, ai
vertici delle aziende di Stato. Contemporaneamente,in piazza Gramsci, i
sindacati recitavano il de profundis della fabbrica. Ormai niente più lotte
(come se fossero mai iniziate),si ragiona solo di ammortizzatori sociali. Il
governo (e quindi il PD) non vuole lotte, sennò poi magari le multinazionali
che lo appoggiano si potrebbero arrabbiare. Quindi non si apre un dibattito,
terminato l’epitaffio della siderurgia si spengono i microfoni: non un’analisi
sul fatto che, proprio dalla Marcegaglia in giù, sono in tanti a tifare per la
chiusura di Piombino, perché se si chiude l’altoforno, qualcun altro si
prenderà la produzione di 4 milioni e mezzo di tonnellate di acciaio all’anno;
la ricchezza dei Piombinesi si sposterà nelle tasche di altri. Nardi, che ormai
da tempo non ha la nostra fiducia, non è l’unico responsabile, egli non è un
semplice curatore fallimentare incaricato dal tribunale, è un commissario
nominato dal governo, ed è chiaro che le sue scelte sono concordate con il
governo, a partire dal vice ministro De Vincenti. Questa crisi ha un nome (privatizzazione)
e un cognome (libero mercato); si fa passare l’idea che l’Italia possa fare a
meno di una programmazione e di un tessuto industriale, di cui l’acciaio è la
prima fibra costituente. L’unica soluzione è ribellarsi alle attuali politiche
imposte dall’unione europea e ritornare all’intervento dello Stato
nell’economia e per questo bisogna andare a votare per chi, come Tsipras, in
Europa vuol contrastare gli interessi delle multinazionali. Se, a differenza di noi, il governo non vuole la nazionalizzazione della
fabbrica, che almeno trovi un compratore vero e serio, ma non ha mai avuto l’intenzione
di fare né l’una né l’altra cosa perche Federacciai vuole Piombino chiusa in
barba all’interesse nazionale.
Il candidato Sindaco
Partito Rifondazione Comunista
Fabrizio Callaioli
Foto di Repertorio tratta da rete internet pubblicata da amministratore blog senza scopo di lucro
Ci sono possibilità per una cooperativa dei lavoratori e dei piombinesi, per esempio commercianti, che rilevi la fabbrica?
RispondiEliminaMagari, mi piacerebbe molto una cooperativa di lavoratori e di piombinesi in grado di rilevare la fabbrica. Purtroppo gli investimenti sono così ingenti che solo lo stato li può sostenere, come è avvenuto in altri paesi europei (tant'è che in questa gara, da cui pare stia purtroppo uscendo SMC, non ci sono privati disposti a rilevare l'intero impianto, ma solo pezzetti). Per questo riteniamo che lo stato debba intervenire dove il privato non riesce e salvare il tessuto industriale del paese. Nel dettaglio, c'è anche da dire che le procedure previste dalle legge in caso di amministrazione straordinaria sono piuttosto complesse, e difficilmente una cooperativa di lavoratori e piombinesi riuscirebbe, nei tempi dettati dalla procedura, a costituirsi e a dotarsi dei fondi necessari per partecipare alla gara di assegnazione della fabbrica. Visto poi come viene gestita tutta la faccenda, chissà che qualcuno non troverebbe il modo di mettere i bastoni fra le ruote della nascente cooperativa.
EliminaDi sicuro però la tua idea rappresenta lo spirito di chi non si arrende e se fossimo in tanti ad affrontare i problemi con il medesimo animo, sicuramente potremmo riuscire a fare di più.
Grazie e un saluto
Fabrizio Callaioli