giovedì 27 febbraio 2014

AMBIENTE E TERRITORIO: LA COSTA URBANA ED EXTRAURBANA PIOMBINESE.






Il territorio di Piombino è diventato, soprattutto negli ultimi anni, una realtà nel turismo. Molti turisti ed escursionisti non “usufruiscono” più di Piombino soltanto come percorso obbligatorio per arrivare all’ isola D’Elba, ma restano a Piombino magari qualche giorno per ammirare e godersi le bellezze del paesaggio ed i tratti distintivi che la nostra città ci offre e che, purtroppo, spesso non sono adeguatamente valorizzati e vissuti. Quello che colpisce in particolar modo è la costa urbana di Piombino in quanto questa è caratterizzata da una falesia intervallata da spiaggette e punti belvedere a granulometria variabile, la maggior parte ghiaiose che purtroppo sono spesso colpite da fenomeni di dissesto idrogeologico e da processi erosivi. Negli ultimi quindici-venti anni le condizioni climatiche sono nettamente mutate, la pioggia cade intensamente ed ininterrottamente, per diverse ore e la costa della città di Piombino è fortemente soggetta a frane e quindi pericolosa anche per chi abita soprattutto nei pressi del mare. Ampi spazi hanno il divieto di balneazione indetto dalla Capitaneria di Porto in relazione alle situazioni di potenziale pericolo, ma resta da fare ancora molto. Bisogna cambiare rotta, valorizzare gli spazi pubblici, le spiagge libere, i luoghi incontaminati come lo era un tempo viale Amendola, un bel viale che portava alla spiaggia pubblica, lontano dal caos cittadino e mettere in sicurezza questi posti, i nostri beni comuni. Invece l’ amministrazione comunale ha fatto l’ opposto di quanto ci auspicavamo: non solo non ha adottato misure di messa in sicurezza delle zone a rischio frane ed alluvioni, ma ha previsto nel piano di valorizzazione della costa urbana, una serie di interventi, da appaltare al privato, di cementificazione della costa ( resort ai macelli etc..) dei quali solo uno si è realizzato,  complesso di affittacamere, piscina, bar-ristorante che deturpa uno dei luoghi più belli e suggestivi all’ interno della città la cui zona verde avrebbe avuto solo bisogno di una serie di manutenzioni sul verde stesso e sugli accessi al mare, viale Amendola. Sappiamo che la messa in sicurezza dell’ intera costa urbana comporterebbe dei grandi costi che sosterrebbero i soggetti pubblici interessati, ma il piano urbanistico per gli interventi sulla sicurezza previsti dal PAI, individua alcuni interventi necessari per incrementare e migliorare la fruibilità della costa in sicurezza, almeno delle spiagge più frequentate, di circa mq 8500 in più di quelli attuali. Sulla costa i manufatti dovrebbero essere schermati dalla vegetazione o dalla conformazione del terreno e costruiti in legno[S1] . Altro posto a rischio frane, con le alluvioni che incalzano negli ultimi inverni, di inestimabile bellezza ma alquanto trascurata è la spiaggia dietro il convento dei frati francescani. Anche in questa zona dovrebbero essere effettuati degli interventi per la messa in sicurezza e resa accessibile a tutti, in quanto posto incantevole, con un tipo di fauna quasi in estinzione (esempio gli insetti) e la flora variegata. Infine non manca all’ appello per la messa in sicurezza contro il rischio frane la zona Tolla dove proprio nei giorni scorsi il forte maltempo ha provocato degli smottamenti del terreno e l’ intervento della protezione civile.

Ebbene noi ci opponiamo alla cementificazione della costa e ad ulteriori costruzioni di piccoli o meno piccoli ecomostri ( ricordiamo la semideserta RTA a Salivoli). Si ricorda che nel Regolamento Urbanistico, a due passi dalla suddetta RTA, è previsto un albergo al Vallone, un albergo diffuso per le costruzioni sulla spiaggia di Salivoli, nonché un albergo nella struttura dell’ex ITC. Il turismo non si stimola in questo modo, bensì migliorando l’aspetto paesaggistico e la godibilità del posto, quindi riteniamo che gli interventi di messa in sicurezza e di salvaguardia del territorio debbano essere prioritari se c’è una volontà di rendere questa zona adeguata e fruibile per un turismo, se possibile, di qualità.


 [S1]Credo però che le strutture di via Amendola abbiano rispettato le regole loro imposte dall’Intervento Unico






miniature  tratte da internet   il Tirreno



domenica 23 febbraio 2014

Lo spezzatino della Sanità




   Piombino, 22.02.2014
                                                                     

Le dichiarazioni del Direttore Generale ASL 6, sul Tirreno del 18 u.s., riguardanti il rendiconto 2014 fanno accapponare la pelle. Nonostante anni e anni di tagli si devono ancora ridurre le spese di 30 milioni di euro. E le soluzioni quali sono? Privatizzazione del front office e poi privatizzazione della specialistica. Stanno svendendo la sanità pubblica pezzo per pezzo. Con la costituzione delle Aree Funzionali Territoriali si sta consegnando una fetta della medicina del territorio ad una categoria, i Medici di Famiglia, che di fatto non fa parte del SSN ma è con questo convenzionata; un’altra forma di esternalizzazione. Avevamo già segnalato in sede istituzionale l'incredibile impegno di denaro per la costruzione dell’Ospedale di Livorno, un impegno che durerà 34 anni con esorbitanti cifre da sborsare, alla faccia dei risparmi. Il direttore, interrogato, scrisse al consiglio comunale di stare tranquilli. E questo è il risultato? Per i prossimi anni si prevedono solo tagli su tutto dalla cancelleria in su, bacchettate ai medici pubblici e convenzionati, perche limitino le prescrizioni alle reali necessità (ma c'era bisogno di dirlo? L'appropriatezza era già un baluardo della 833, buonanima..). Il protocollo firmato per la costruzione della Casa della Salute a Piombino prevedeva la costituzione di un gruppo di lavoro e che comunque il Consiglio Comunale sarebbe stato stato informato regolarmente sullo stato di avanzamento del progetto. Non ne sappiamo più niente. Ma i soldi, che in parte dovevano provenire dalla vendita degli immobili di proprietà Usl del territorio, ci saranno ancora nel quadro descritto dal Direttore Generale?
Rifondazione Comunista non si oppone a prescindere alla costruzione di strutture moderne, adeguate ai bisogni dei cittadini, accoglienti, che radunino tutti i servizi e i medici di famiglia, magari ben servite dai mezzi pubblici, aperte tutto il giorno, in modo da creare meno disagi possibile alla popolazione, come la Casa della Salute, e neanche si oppone a prescindere a un ospedale nuovo, all’avanguardia, con un bacino di utenza maggiore e con servizi aggiuntivi e migliorativi per i cittadini della Val di Cornia. Ma sulla Casa della Salute tutto tace, dell’Ospedale non se ne parla, e non si sa da che parte possano arrivare i soldi, visto che pubblici non ce ne sono e che quello che si potrebbe offrire al privato con il meraviglioso project financing, è già in mano a chi costruisce l’Ospedale di Livorno (si ricorda: tutti i servizi non sanitari per 34 anni da Livorno all’Elba..), a meno che non si voglia cedere al privato partner i servizi sanitari….. E poi la 398 fino al porto, necessaria per il collegamento con questo nuovo ospedale, quando si inizia? E’ di pochi giorni fa la notizia che l’iter ha subito un altro stop.
In breve Rifondazione Comunista pensa che per una sanità che funzioni serva un percorso ospedale territorio che non abbandoni il cittadino ma che lo segua da casa al reparto e dal reparto a domicilio. Per ottenere questo è essenziale mantenere due punti di forza della Zona val di Cornia, l’ospedale e la gestione integrata ed unificata dei servizi socio sanitari e di alta integrazione.
Inoltre, Rifondazione Comunista pensa che il servizio sanitario pubblico debba tornare ad essere una priorità, che debba essere totalmente finanziato con la fiscalità generale, che sia disancorato dal pareggio di bilancio, perche la sanità è un servizio pubblico essenziale. L’aziendalizzazione ha messo il SSN alla merce del mercato. Avere come unica soluzione solo il taglio di spesa significa aver fallito su tutti i fronti. Aver creduto che le prestazioni sanitarie si potessero trattare alla stregua di un qualunque altro prodotto commerciale è stato un errore madornale.. Quando si tolgono milioni di euro dal Fondo Sanitario Nazionale si generano effetti devastanti sui territori, con tagli di risorse e personale che coincidono solo con il peggioramento del servizio di cui ha bisogno il cittadino.
Uno Stato moderno e democratico deve tornare a fare programmazione industriale e trovare gettito fiscale dal rilancio dell’economia nazionale e trovare così le risorse per garantire i servizi.
Per questo ci opponiamo alle politiche neoliberiste e ai tagli, oggi più che mai, dato atto che la Regione Toscana ha deciso di "cambiare verso..."

Partito Rifondazione Comunista
Circolo “V. Corallini” Piombino

Immagine tratta da internet inserita da amministratore blog