martedì 15 luglio 2014

FERMARE SUBITO IL MASSACRO A GAZA CESSATE IL FUOCO GENERALE SENZA CONDIZIONI


Grida di terrore e fragore di bombe scuotono ancora una volta il Mediterraneo, su cui l'Italia è esposta: sono le grida della gente di Gaza e le bombe dell'aviazione israeliana, mentre i razzi di Hamas inscenano una grottesca e controproducente offensiva.

 Da decenni la guerra che soffoca l'intero popolo palestinese non è solo quella a cui periodicamente assistiamo (come dimenticare l'operazione “Piombo fuso” nell'inverno 2008-2009?). Da decenni ogni giorno è l'espropriazione sistematica delle terre - e dell'acqua! - palestinesi ad opera dei coloni israeliani in armi, protetti dai loro governi e dall'omertà dei governi di mezzo mondo, a cominciare da quello di Washington e senza dimenticare quello di Roma.

 Chi, come noi, non dimentica lo sterminio del popolo ebraico ad opera del nazifascismo, non può tacere oggi di fronte al massacro del popolo palestinese, messo in atto sistematicamente dal governo Netanyahu, primo e principale ostacolo sulla via della pari dignità, del riconoscimento reciproco e della pace nella giustizia fra il popolo israeliano e quello palestinese.

Chiediamo pertanto anche al Governo italiano, a maggior ragione nel corso di questo semestre di presidenza dell'Unione europea, di trovare finalmente il coraggio per dire una parola chiara di condanna dell'occupazione israeliana, assumendo iniziative concrete di sostegno umanitario alle popolazioni di Gaza e di azione diplomatica precisa ed efficace.


Partito Rifondazione Comunista Piombino
Sinistra Ecologia e Libertà Piombino
Un’Altra Piombino
Gruppo Emergency Piombino
C.lo Bolivariano "Alessio Martelli" Piombino
ARCI  Comitato territoriale Piombino / Val di Cornia.

giovedì 10 luglio 2014

GRUPPO REGIONALE PRC: MOZIONE SU SMANTELLAMENTO DELLA COSTA CONCORDIA


Firenze, 10 luglio 2013   

                                                                        

Oggetto: Mozione in merito “allo smantellamento della Costa Concordia”

Ricordata

immagine tratta da internet
La tragedia della nave Costa Concordia nel gennaio 2012 che ha visto oltre trenta vittime e l’incagliamento della nave presso l’isola del Giglio

Che dopo il raddrizzamento del relitto e un iter tormentato il Governo nazionale ha deciso per lo smantellamento nel porto di Genova, negando quindi questa possibilità – in un primo tempo apparsa – che tale operazione si potesse svolgere nel – presto potenziato ad hoc – porto di Piombino

Che – a quanto consta - nella conferenza dei servizi ad hoc la Regione Toscana si era opposta alla scelta di smantellamento a Genova ma che non è mai ricorsa contro le decisioni finali del Governo in merito.

Che concluse le operazioni necessarie presso l’isola del Giglio – e adempiuti gli ultimi obblighi procedurali – salvo imprevisti fra pochi giorni il relitto dovrebbe partire alla volta di Genova.

Che così attraverserebbe – per un viaggio di previsto in circa 5 giorni, mentre sarebbe stato circa uno quello per raggiungere Piombino – un lungo tratto di mare con dentro l’area protetta del Santuario dei Cetacei, con i conseguenti fortissimi rischi di sversamento in mare dei carichi potenzialmente inquinanti presenti nel relitto stesso e rischi di inabissamento del relitto.

Evidenziato

Che – a quanto consta - il relitto della nave Concordia non è considerabile un’imbarcazione perché non in grado di galleggiare autonomamente;

che anzi, la sua elevata pericolosità ambientale, per la gran quantità di sostanze tossiche ancora presenti al suo interno e nella composizione delle sue strutture, la rende sicuramente qualificabile – a quanto risulterebbe - come “rifiuto speciale”, corrispondente ai requisiti stabiliti dalla legislazione particolare in materia di rifiuti appunto per individuare i “rifiuti speciali”;

che per la legislazione vigente la gestione, lo smaltimento e/o distruzione del rifiuto speciale è di competenza esclusiva della Regione;

che la detta normativa risulta assolutamente inderogabile;

che quand’anche il relitto venisse considerato un oggetto di competenza della marina mercantile e del rispettivo ministero, la natura specialistica pertinente i rifiuti ne rende applicabile la relativa normativa in deroga della legislazione generale in materia di natanti e amministrazione marittima, ciò in applicazione del principio per cui la legge speciale deroga quella generale;

sottolineato quindi

che la competenza a decidere il destino del relitto della nave Concordia è della Regione Toscana;

che il provvedimento del governo nazionale, con cui si prevede il trasporto e lo smaltimento del relitto della Concordia a Genova appare del tutto lesivo delle prerogative della Regione Toscana, avendo assunto una decisione di esclusiva competenza regionale;

che tale lesione configura un conflitto di attribuzione tra Stato e Regione, regolabile di fronte alla Corte Costituzionale ai sensi dell’art.134 della Costituzione della Repubblica Italiana;

che il giudizio idoneo a dirimere il conflitto in parola, secondo l’orientamento consolidato del Giudice delle Leggi, può essere introdotto solo da uno degli enti direttamente interessati dallo sconfinamento di poteri, e quindi in questo caso dalla Regione Toscana nella persone del suo Presidente (Governatore) pro tempore;

Ricordato infine

Che associazioni ambientaliste, anche di carattere regionale, e organizzazioni sindacali hanno presentato petizioni e prese di posizione esprimendo forti dubbi e contrarietà rispetto all’iter seguito per decidere la destinazione della Costa Concordia nonché netta contrarietà, di merito, per la scelta del trasferimento a Genova

Che il porto di Piombino fra poche settimane dovrebbe essere pronto per accogliere la Costa Concordia al fine del suo smantellamento, e che questa è sempre stata la scelta indicata dalla Regione Toscana


Impegna la Giunta Regionale e il suo presidente

A ricorrere, con la massima urgenza, alla Corte Costituzionale, chiedendo di dirimere il conflitto tra Stato e Regione Toscana in ordine al destino del relitto della nave Concordia, dichiarando la Regione Toscana unico ente competente a decidere come e dove trasportare e smaltire il detto relitto.


La Consigliera

Monica Sgherri

mercoledì 9 luglio 2014

IL PATTO D’ACCIAIO (SI FA PER DIRE) PER UNA PIOMBINO NELLA NEBBIA

immagine tratta da internet
Apprendiamo dalla stampa che Rossi ha fatto un patto: darebbe il parere favorevole  allo smaltimento della Costa Concordia a Genova in cambio di 40 milioni di euro per smantellare 32 navi militari a Piombino, smantellamento, si legge ancora,  per il quale si devono ancora trovare i finanziamenti per svolgere le gare d’appalto ( però il sottosegretario Lotti si impegna a reperirli…).  Questo sarebbe il “patto”, considerando però che il parere della Regione non è vincolante, questo patto vale un po’ pochino….

Ma parliamo di questa rottamazione navale: la nostra posizione è che, se un polo della rottamazione ci deve essere, questo dovrà essere l’unico (UNICO) Polo dell’Unione Europea del Mediterraneo, dovrà rottamare tutte ( TUTTE) le navi, sia civili che militari, dovrà essere costruito seguendo pedissequamente le recenti normative europee, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza ambientale e dei lavoratori, perché, a regime, sia un grande impianto industriale d’avanguardia che potrà fornire rottame a km 0 ad un altro grande impianto industriale d’avanguardia, quello della produzione dell’acciaio, dove uno Stato che si rispetti, e anche questo lo abbiamo già detto ( ma non solo noi, Rossi, Anselmi..), investe in una società mista pubblico privato ( visto che questo privato ce lo dobbiamo ingoiare) mantenendosi la best company e intervenendo direttamente sulla gestione, senza gettare denaro a fondo perduto.


immagine tratta da internet
Invece no, si mendicano 32 navi militari ( il peggio del peggio) per avere che cosa, un polo della rottamazione di serie B che si prende gli scarti, mentre magari a Genova, come si è ventilato,  si costruisce il vero grande polo europeo della rottamazione del Mediterraneo?

Invece di fare patti inutili, dato  che il placet della Toscana non serve a nulla, la Regione dovrebbe subito ricorrere alla Corte Costituzionale per stabilire la competenza istituzionale alla scelta del luogo dello smantellamento, visto che anche per il nulla osta dell’Osservatorio c’è qualche problemuccio, in quanto Costa non sta fornendo garanzie sulle bonifiche immediate dopo il trasferimento della nave, ma intenderebbe cominciare a settembre… lasciando l’area marina del Giglio piena di non si può sapere cosa per magari un paio di mesi.

Ultima cosa sconcertante sulla crisi industriale: ma l’amministrazione di questa città dirà qualcosa alla popolazione sulla questione delle industrie cittadine, si ricorda che la SOL è semi chiusa nel silenzio generale, la Magona vede una flebile luce con la riapertura della zincatura 5, la Lucchini giace immobile  in attesa di Jindal? Di Mittal? Di una cordata Mittal Marcegaglia Riva, come si vocifera ?

immagine tratta da internet
Alla fine, da questa nebbia soporifera nella quale si sentono ogni giorno “rumors” che bisbigliano tutto e il contrario di tutto, la città si sveglierà, ma non nel modo che vorremmo noi, con un movimento solidale e collettivo di protesta in difesa dei diritti di un nuovo blocco sociale di lavoratori fatto di operai, impiegati, precari, partite iva, commercianti, esodati, disoccupati, inoccupati, immigrati…, piuttosto con un “assalto ai forni” di manzoniana memoria,  se ci passate la citazione.


Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “V.Corallini”. Piombino