mercoledì 24 agosto 2016

FESTA DI LIBERAZIONE 26 AGOSTO - 3 SETTEMBRE 2016, LA PINETINA, RIOTORTO

Anche quest’'anno dal 26 agosto al 3 settembre presso il parco della Pinetina di Riotorto avrà luogo la Festa di liberazione di Rifondazione Comunista territoriale. La festa arriva a 2 mesi, forse anche meno, dal referendum sulla riforma costituzionale della Ministra Boschi e del Presidente del Consiglio Renzi. Una riforma voluta dai poteri forti, da  banche  come la JP Morgan Chase e Co che nel 2013 ha tacciato le Costituzioni di essere state troppo influenzate da idee socialiste e di presentare criticità come la debolezza dell’'esecutivo nei confronti del parlamento e una connotazione diretta a tutelare i diritti dei lavoratori che tendono a protestare di fronte a sgradevoli modifiche dello status quo. La riforma costituzionale prevede un Senato farlocco di nominati che manterrà tutta la struttura di supporto non producendo affatto tutti quegli sbandierati risparmi che Renzi ha promesso ai “poveri” ( a casa nostra si chiama scambio di voti), prevede una Camera dei Deputati totalmente asservita e agli ordini, grazie all'’incrocio con l'’Italicum, dell'’esecutivo,  andando contro quella divisione dei poteri e quei contrappesi che i padri costituzionali avevano voluto per la Costituzione attuale. Di questo si parlerà nel dibattito di giovedì 1 settembre a cui parteciperà il costituzionalista Prof. Massimo Villone, insieme al Capogruppo  consiliare PRC del Comune di Piombino, Avv giuslavorista Fabrizio Callaioli, il Prof. Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna e facente parte del Comitato del No della Val di Cornia, Monica Sgherri della Segreteria nazionale PRC, Frida Nacinovich, giornalista parlamentare, moderati dal giornalista Tarcisio Tarquini.
Negli altri dibattiti verranno affrontati altri temi di rilievo sia sul fronte locale che nazionale, prima fra tutte la questione dei flussi dei migranti per motivi umanitari, che non cessano a causa della  “ guerra permanente” alimentata da chi  arma ora  i ribelli ora i governi a seconda di cosa più gli giova.. Ne parleremo martedì 30 agosto con Stefano Galieni Responsabile nazionale immigrazione PRC, Giuliano Parodi Sindaco di Suvereto, Paolo Martelli Responsabile Centri accoglienza della Croce Rossa territoriale, Serena Franci Psicologa presidente Ass. “ Il Labirinto”, Abdellah Berriria presidente Associazione marocchina Val di Cornia, modera Stefano Carboni, Segreteria regionale PRC.
Dai migranti alla povertà estrema, la mancanza della casa fa la differenza e del problema dell’'emergenza abitativa, che nel nostro territorio in crisi vede i numeri degli sfratti crescere in modo esponenziale, si parlerà lunedì 29 agosto con Virgilio Barachini, Unione inquilini Pisa, Salvatore Allocca, ex Assessore regionale welfare e politiche per la casa, Avv. Fabrizio Callaioli capogruppo PRC Piombino, moderati da Riccardo Chiari giornalista del Manifesto.
Mercoledì 31 agosto nel dibattito “ Morir d’amianto. La strage silenziosa” l’'Avv. Fabrizio Callaioli, il tecnico della sicurezza sul lavoro Ing. Marco Spezia, il medico del lavoro Dr. Francesco Pappalardo e Simone Motta del Comitato parenti vittime  del'l’amianto, moderati dal giornalista del Manifesto Riccardo Chiari , affronteranno, sia dal punto di vista medico e tecnico che da quello giuridico, il tema delle morti causate dal’l'esposizione all'’amianto in una zona industriale in cui una grande parte dei lavoratori è stata esposta e rischia di aver contratto malattie.
Non poteva mancare la presentazione di un libro ed in questo caso domenica 28 agosto si parlerà di giustizia sociale e diritti civili nell’opera “Fede cristiana ed orientamenti sessuali” dell’amico e compagno Andrea Panerini, pastore protestante, accompagnato da Francesco Renda, Segretario Federazione PRC Livorno, Luca Mazzinghi, Presidente Arcy Gay Livorno, moderati da Erica Rampini, Segreteria regionale PRC.
Per concludere la musica: venerdì 26 agosto, apertura della festa,  con Dé Soda Sisters , musica popolare italiana e agrifolk; sabato 27 agosto i Supernova, musica rock, che introducono gli Wena Sghena, musica folk; venerdì 2 settembre La Settima Onda, cover dei Nomadi, appuntamento fisso della Festa di Liberazione; per concludere sabato 3 settembre i Rolina’s musica pop, folk e reggae.
La festa si aprirà tutti i giorni alle 19.30 con il ristorante e la libreria. I concerti e i dibattiti inizieranno alle 21.30 circa.



giovedì 14 gennaio 2016

Servi di redazione. …L’informazione in Italia secondo Marco Travaglio


Servi di redazione. …L’informazione in Italia secondo Marco Travaglio

 

Stralcio consono dell’intervista a  Marco Travaglio di Rossella Guadagnini  tratta da :


 

L’informazione al servizio della democrazia come cane da guardia del potere? La libertà di stampa come ‘bene comune’ da difendere? Siamo giornalisti o servi di scena? Il direttore del Fatto Quotidiano risponde a MicroMega, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Slurp” (Chiarelettere), sulla ‘zerbinocrazia italiota’. 


Cosa è successo all’informazione in Italia? 

Io rendo noto il referto. I risultati sono imbarazzanti. Non lo scopro io che abbiamo la stampa più servile d’Europa. Vi sono grandi giornali internazionali che, negli anni passati, hanno parlato riguardo all’informazione italiana di piaggerie peggiori di quelle della Russia di Stalin, del Minculpop, della stampa nordcoreana di regime. Abbiamo dato tutto il peggio di noi stessi in questi anni e questa è una delle spiegazioni per cui siamo stati governati dai peggiori governi possibili. Perché la stampa li ha sempre presentati come i migliori possibili. Chi ha incensato i governi Berlusconi ha poi incensato ugualmente i governi di Monti, Letta e Renzi. 

Dunque è una servitù volontaria? 

Sì, ad esempio, da parte di direttori che condizionano i loro redattori. 

La verticalizzazione all'interno delle redazioni, la commistione sempre più forte tra potere dell'editore e potere del direttore, le pressioni esterne (politiche ed economiche), l'avanzamento del web rispetto alla carta stampata, la crisi con riflessi pesantissimi sull'impiego di professionisti e giovani, sono tutte realtà che hanno influito sensibilmente sulla sempre minore indipendenza della stampa. 

Il punto centrale, tuttavia, è la situazione politica. Una grande responsabilità è da attribuirsi alle cosiddette larghe intese. Un’era cominciata ufficialmente nel 2011, con la caduta del governo Berlusconi, ma già ampiamente sperimentata negli anni della Bicamerale. Non a caso l’unico che non ha mai voluto sentir parlare di larghe intese, Prodi, è stato sabotato da Napolitano -come racconta Padoa Schioppa nei suoi diari- ed è stato spazzato via dal suo stesso partito due volte su due. Per il resto, gli altri le larghe intese le hanno sempre praticate, da D’Alema a Veltroni, anche se non erano ufficializzate. Questo clima ha fatto sì che non ci fosse neanche più quella parodia di pluralismo che c’era prima; quando, cioè, i giornali di sinistra attaccavano i governi di centro e centrodestra, mentre quelli di centro e centrodestra attaccavano i governi di sinistra nella Seconda Repubblica, dato che nella Prima non c’è mai stata alternanza al potere. Quando poi si sono ufficializzate le larghe intese -e praticamente oggi siamo in piene larghe intese, anche se non ce lo dicono- non è che la stampa di destra svolga un ruolo di opposizione o di controllo nei confronti di un governo formalmente di centrosinistra. Semmai fanno le loro vendette perché Berlusconi non è stato informato che eleggevano Mattarella. Il governo Renzi, quando è nato, aveva incensatori su lGiornale, su Panorama, sul Foglio e li ha ancora, tanto quanto sulla stampa borghese cosiddetta indipendente. 


Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l’altro giorno ha detto che lui i giornali non li legge: a casa sua ci incartano le uova e il pesce. Cosa rispondi come direttore di giornale? 

Con certe pagine di giornali a incartare il pesce si rischia pure di sporcarlo. Su certi aspetti ha ragione, tuttavia dovrebbe fare dei distinguo. Ho l’impressione che si riferisse ai giornali che lo criticano. Se questo è davvero il suo pensiero, non si differenzia per nulla da certi vecchi politici che considerano ‘libera’ la stampa amica e ‘da cestinare’ quella critica. In questo caso dovrebbe pensarci bene: fatta così è una dichiarazione molto pericolosa. 

.............................