giovedì 18 aprile 2013

VENDESI PANORAMA PER 100.000 EURO

Apprendiamo con preoccupazione che in sede di IV Commissione Consiliare l' architetto Cerrina , Dirigente del settore Urbanistica del Comune di Piombino, ha comunicato di aver già comminato la sanzione di 100.000 euro al costruttore delle tre palazzine di Via della Pace, di fatto chiudendo così  la questione relativa all'abuso, in spregio alle richieste e all'indignazione dimostrata da una parte consistente della città.

Noi crediamo che tale sanzione non sia adeguata alla gravità dell'abuso commesso, non essendo un deterrente per eventuali future "opere costruite in parziale difformità" rappresentando invece un pericoloso precedente, alla luce anche degli interventi pesantissimi previsti in quella zone che, come dice la stessa Dirigente, verrà totalmente trasformata. Chi ci assicura che altri costruttori non troveranno provvidenziali e imperforabili rocce che li costringeranno a costruire appartamenti con viste mozzafiato estremamente costosi?

Ci preme ribadire che la legge è uguale per tutti, singoli cittadini o importanti costruttori. Nessuno è "più uguale" di un altro.

Al di là degli esilaranti commenti delle altre forze politiche, tipo spostare il belvedere,oppure che il piazzale è usato solo dalle coppiette, riteniamo che la faccenda non sia affatto chiusa, che l'abuso deve essere demolito (per questo continueremo a raccogliere le firme), il come lo lasciamo alla competenza degli esperti. Ciò che ci interessa è che il panorama sia restituito alla città e ai turisti, perciò l'attuale Assessore competente e il Sindaco, sempre più silente, si assumessero le proprie responsabilità politiche e tecniche di fronte alla città, cosi come suggerito dall'ex Assessore Faggiani

                                                                                     Partito Rifondazione Comunista
                                                                                             Circolo V. Corallini Piombino

L'abuso sul tetto che scotta (continua la petizione contro la vicenda delle palazzine fuori regola)


 PETIZIONE POPOLARE CONTRO L'ABUSO EDILIZIO

Anche nei prossimi giorni Il PRC circolo "Vittorio Corallini " continuerà  la petizione  contro l'abuso edilizio a Piombino.
Nei giorni scorsi centinaia di persone  sdegnate hanno firmato per il ripristino delle misure reali della costruzione che, ha deturpato ii paesaggio di una delle  zone panoramiche più belle della nostra città.
Sabato 20 aprile  la raccolta si sposterà in corso Italia angolo via Ferrer.

Mercatino settimanale via Ferrer 17 aprile 2013





Questione barriere architettoniche nella città di Piombino

 
 Questione barriere architettoniche nella città di Piombino

Con la presente, intendo trattare un problema che riguarda i/le cittadini/e della città di Piombino, in particolare anziani, disabili ed i genitori che portano in giro i loro figli/e nei passeggini. Piombino presenta molti posti in cui e difficile e delle volte impossibile accedere facilmente ai marciapiedi. In altri luoghi il marciapiede non è presente nemmeno e percorrere a piedi questi tratti di strada può essere molto pericoloso per il pedone. Mi riferisco ad una parte della località Ghiaccioni ed un'altra che si trova nei pressi della piscina comunale. Girando l intera città poi e facendo dei sopralluoghi ho potuto rilevare che i posti in cui le rampe ai marciapiedi sono assenti oppure da livellare al manto stradale sono i seguenti:

-  scivolo inesistente vicino al semaforo lato sinistro che permette al disabile sulla sedia a rotelle di salire sopra il marciapiede e percorrere il viale Unità D' Italia fino a Via
delle Medaglie D'oro della Resistenza.  Il marciapiede presenta lacune, dislivelli, e buche.
Va ricostituito il manto del marciapiede.

-      rampa inesistente sul marciapiede di via Indipendenza alle strisce pedonali, angolo via Dalmazia.
-      rampa assente sul marciapiede di viale della Repubblica, strisce pedonali, angolo via Dalmazia.
-      rampa da costruire in via Garibaldi, angolo via Barontini.
-      rampa mancante in via Felice Cavallotti alle strisce pedonali, lato opposto del magazzino “Centro del colore”.
-      rampa assente in via Portovecchio alle strisce nei pressi del negozio Natalini.
-      rampa dal livellare al manto stradale in via della Ferriera numero 4, in prossimità delle strisce pedonali.
-      rampa da costruire alle strisce in via Ignazio Silone.
-      marciapiede inesistente all’ inizio di via Del Desco.
-      strada con lacune, dislivelli e buche in via Delle Medaglie d’ oro all’ altezza della rampa vicino al cartello con scritta “area d emergenza s. Rocco”.
-      marciapiede dissestato lato destro in via Delle Medaglie d’oro.
-      marciapiede dissestato viale della Resistenza. Fine marciapiede rampa assente angolo via Del Piave.
-      rampa mancante alle strisce in viale Della Resistenza davanti al palazzo numero 8bc.
-      rampa da costruire in viale Della Resistenza nei pressi della panetteria “Da Vito”.
-      rampa da livellare al manto stradale in via Felice Cavallotti, davanti alla piadineria “Gran gusto”.
-      rampa da costruire in via Landi presso il numero 46.
-      rampa inesistente alle strisce pedonali in via Buozzi angolo via Colombo, davanti asilo.
-      rampa da costruire in via Buozzi ai marciapiedi nei pressi del circolo Gibo.
-      rampa da livellare al manto stradale in via Carlo Pisacane angolo via Buozzi presso il Bar Stadio.
-      rampa da ricostruire in via Gaeta angolo via Pisacane.
-      rampa da ricostruire in via Spalato dietro la Coop. Presenza di buche.
-      rampa da livellare al manto stradale in via Cesare Battisti presso il numero 12 e 17 di via Leonardo da Vinci.
-      rampa da livellare alla strada in via Massimo D’ Azeglio numero 22 e 17.
-      rampa da costruire ad ambo i lati in via Leonardo Da Vinci angolo via Manzoni.
-      rampa da livellare alla strada in via Marconi angolo via Carlo Bini.
-      rampe mancanti presso le strisce pedonali in viale Marconi nei pressi del numero 62.
-      rampe inesistenti presso le strisce in viale Marconi nei pressi del numero 74.
-      rampe da livellare in viale Marconi nei pressi del numero 27 bc.
-      ingresso davanti Hotel Esperia da livellare alla strada.
-      marciapiede con poggi, buche in viale Marconi numero 128.
-      marciapiede da fare in via Salivoli.
-      rampa da livellare alla strada presso il Bagno Salivoli.                 
    


Questione Spiaggia

l'estate sta per arrivare, i disabili che rimangono in città
non hanno una spiaggia per passare qualche ora di serenità. Visto la spiaggia  libera, al porticciolo a Salivoli, dietro lo scoglio di Orlando, propongo di sistemare con una passerella in legno o plastica mobile allo scopo che,  anche il disabile in carrozzina possa dirigersi sulla spiaggia per prendere il sole e vedere il mare.

                                                                 Rosaria




venerdì 12 aprile 2013

DEMONI DEL FANGO


Chi di fango ferisce, di fango perisce



Apprendiamo dalla stampa e dai telegiornali che la procura di Napoli  ha contestato il reato di disastro ambientale ai vertici di Bagnolifutura nonché al Dr. Mascazzini, per aver consentito che venissero mescolati i rifiuti tossici al terreno e smaltiti in maniera non adeguata  alla loro pericolosità.

Ma non sarà il solito personaggio che all’epoca dell’ affare “Fanghi di Bagnoli” venne in Consiglio Comunale a garantire la non pericolosità dei materiali che sarebbero dovuti venire da Bagnoli?
Ma non l’avremo mica scampata bella?
Ma non avremmo avuto mica ragione…?


giovedì 11 aprile 2013

DOCUMENTI APPROVATI DALLA DIREZIONE NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DEL 10 APRILE 2013


 

DOCUMENTI APPROVATI DALLA DIREZIONE NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DEL 10 APRILE 2013


Care compagne e compagni,
le frammentazioni e la divisione della sinistra italiana sono l’esito della radicale sconfitta sociale e politica degli ultimi decenni, ma anche dei nostri errori soggettivi.
La ristrutturazione capitalistica prima e la crisi economica poi hanno causato un'impressionante regressione delle condizioni di vita delle persone, una crisi sociale che - al contrario di quanto accade in altri paesi europei e nonostante l'aggressione a diritti fondamentali conquistati in un secolo di lotte - non ha prodotto un conflitto sociale adeguato alla fase, anzi, si è determinata una vera e propria eclissi delle organizzazioni di massa. Solitudine, isolamento e un profondo sentimento di impotenza delle lotte difensive costrette a manifestarsi nelle forme più estreme, ne sono la conseguenza.
La medesima ristrutturazione ha investito il sistema politico-istituzionale: l’introduzione del sistema maggioritario e del bipolarismo ha condannato le forze e le culture di sinistra, a dover scegliere ad ogni appuntamento elettorale tra l’impotenza dentro il centrosinistra egemonizzato dal pensiero neoliberista e la testimonianza ininfluente all’opposizione, in un processo di continua erosione della propria credibilità.
Per altro verso i tentativi di riaggregazione che in questi anni abbiamo insistito a promuovere sono stati viziati da limiti soggettivi relativi alla natura stessa dei processi unitari messi in campo. Non si può costruire l’unità a partire da accordi di vertice fra organizzazioni ed aggregazioni che nel corso del tempo si sono divise, senza percorsi reali di condivisione democratica e partecipata di contenuti e priorità. Non si può costruire l’unità solo sulla base delle scadenze elettorali e meno ancora con l’unico obiettivo di superare quorum e sbarramenti con liste improvvisate ed espressione di equilibri incomprensibili ai più. Non si può costruire l’unità sulla base di pregiudiziali ideologiche od organizzative tese a pretendere scioglimenti, abiure ed ulteriori divisioni nelle già troppe organizzazioni esistenti.
Riteniamo sia necessario fare un salto di qualità che non ripeta gli errori del passato.
Per questi motivi la Direzione del PRC ritiene - autocriticamente e conscia dei propri limiti e della propria non autosufficienza - di offrire ad una libera discussione, non predefinita negli esisti, alcune idee che ritiene utili per poter determinare il salto di qualità che tutte e tutti sentono necessario.
1.      sarebbe necessario avviare un processo fondativo di un soggetto politico unitario della sinistra sulla base della costruzione di una piattaforma antiliberista che delinei l’uscita a sinistra dalla crisi, che si connoti per l’autonomia e l’alterità rispetto al centrosinistra, per l’esplicito collegamento con tutto il sindacalismo di classe e i movimenti di trasformazione,  per il riferimento in Europa alla Sinistra Europea e al GUE.
2.      sarebbe importante che tale soggetto assumesse come centrale una piattaforma per la ricostruzione della sovranità popolare e la rifondazione democratica di ogni ambito della vita sociale e politica. Dalla democrazia nei luoghi di lavoro, allo sviluppo della democrazia partecipativa e diretta, alla ripresa di un’iniziativa costante per il sistema proporzionale sul terreno della democrazia rappresentativa.
3.      è indispensabile che il processo di costruzione di tale soggetto, non avvenga in modo  verticista e pattizio ma attraverso il coinvolgimento democratico e partecipato di tutte le persone concordi con gli obiettivi unitari, sulla base del principio una testa un voto. Che il soggetto unitario abbia piena titolarità sulla rappresentanza elettorale. Che le forze organizzate, locali e nazionali, che scelgano di attivarsi per il processo unitario senza sciogliersi, si impegnino a non esercitare vincoli di mandato ed a garantire la libera scelta individuale nell’adesione al nuovo soggetto politico da parte dei propri iscritti e iscritte.
E’ questa la proposta che mettiamo a disposizione del confronto a sinistra, nella convinzione che il popolo della sinistra debba e possa  costruire un nuovo soggetto politico unitario per la lotta, la partecipazione, la trasformazione.

Roma, 10 aprile 2013
La direzione nazionale di Rifondazione Comunista

Rifondazione: serve una svolta

La fase di confusione che regna sul dopo elezioni conferma che non ci troviamo davanti ad una rivoluzione e all'apertura di una nuova fase ma piuttosto davanti alla crisi organica della Seconda Repubblica senza che sia presente una alternativa: noi vogliamo costruirla.

In primo luogo assistiamo al trionfo del politicismo da parte di tutti i soggetti in campo, vecchi e nuovi, con una discussione attorno al nodo del governo che si è rivelata in larga parte finta. Tutti stanno in realtà proseguendo la campagna elettorale e nello stesso tempo la vera posta in gioco su cui si misurano disponibilità ed alleanze è quella del Presidente della Repubblica. Il tema dei contenuti, dei problemi del paese, è del tutto secondario e per certi versi puramente strumentale.

In secondo luogo occorre sottolineare come le posizioni politiche di PD e M5S siano incapaci di fornire una risposta positiva di uscita dalla crisi e di valorizzare il positivo superamento del bipolarismo che le elezioni hanno determinato. E’ assai significativo che i temi della patrimoniale, del blocco dei licenziamenti o della messa in discussione dei trattati europei - a partire dal Fiscal Compact - non siano nemmeno emersi nella discussione. Nel confronto tra PD e grillini, da un lato la proposta del PD era del tutto inadeguata e dall'altro Grillo ha scelto la strada dell'arroccamento contro i partiti invece di aprire un confronto su proposte chiare da opporre al PD. Per altro verso Napolitano ha usato la situazione di stallo per determinare quella vera e propria forzatura costituzionale che è stata la nomina dei 10 "saggi", per riaprire la strada ad un governo di larghe intese che prelude alla prosecuzione delle politiche economiche neoliberiste e ad un ulteriore scardinamento della Costituzione. PD e M5S hanno così concorso pesantemente a determinare un quadro politico che – pur nella sua instabilità - è molto più arretrato di quanto aveva espresso il popolo italiano con il voto.

In parallelo alla vicenda parlamentare italiana stiamo assistendo all'ennesima catastrofica crisi finanziaria dell'area Euro che ha come epicentro - per ora - il sistema bancario cipriota. Nell'evidenziare il positivo ruolo di interdizione che hanno giocato i comunisti ciprioti di AKEL, che unitamente alle altre forze della sinistra sono riuscite a bloccare il primo piano della troica, dobbiamo registrare ancora una volta come le politiche proposte da Bruxelles sotto le direttive della Merkel - nella completa afasia del partito socialista europeo e di Hollande - siano completamente sbagliate e aggravino pesantemente la crisi.

Entrambi questi esempi - nazionale ed europeo - ci parlano della necessità di ridefinire e rafforzare una proposta antiliberista ed anticapitalista in Italia ed in Europa. Ci parlano della necessità di rafforzare il Partito della Sinistra europea, ci impongono una svolta nella vita di Rifondazione Comunista e ci chiedono di dar vita ad una sinistra di alternativa in Italia.

Questa situazione ci parla della contraddizione bruciante tra la necessità oggettiva dell’ alternativa e la nostra debolezza soggettiva, sottolineata dalla pesante sconfitta elettorale di Rivoluzione Civile. Il punto su cui riflettere a fondo riguarda quindi la possibilità di trasformare la necessità dell'alternativa nella maturità dell'alternativa.

La sconfitta elettorale non mette in discussione le ragioni dell'esistenza di Rifondazione Comunista ma ci obbliga ad una forte innovazione, ad una svolta. Non mette in discussione le ragioni dell'esistenza di Rifondazione innanzitutto perché il tema comunismo è più che mai attuale dentro questa crisi organica del capitale che mostra appieno la sua incapacità a dare una risposta alle domande di democrazia, giustizia sociale e sostenibilità ambientale. In secondo luogo perché Rifondazione Comunista rappresenta un tessuto di militanza e di intelligenza politica indispensabile per qualsiasi progetto di alternativa.

Per determinare la svolta abbiamo deciso di dar vita ad uno "Straordinario Congresso" da tenersi entro la fine dell'anno.

1)   Un congresso preceduto da una fase di riflessione aperta e approfondita sui nodi di fondo del nostro progetto politico, che sfoci in una conferenza programmatica entro l’estate. Per questo abbiamo deciso - a partire dalla presa d'atto della nostra sconfitta elettorale - che occorre definire meglio il nostro progetto, la nostra ragion d'essere, il nostro modo di funzionare, dando vita ad una vera e propria svolta. Si tratta di una discussione sui nodi di fondo della presenza comunista e della sinistra in Italia che parta dalla individuazione e dalla correzione dei nostri errori. Una discussione che  vogliamo fare con tutti e tutte coloro che sono interessati alla costruzione di una sinistra di alternativa. La Direzione nazionale invita tutti  i compagni e le compagne a partecipare ai seminari organizzati dalla commissione nazionale per il Congresso ed invita le Federazioni e i Circoli ad organizzare in sede locale momenti di approfondimento specifico.

2)   L'attività di riflessione teorica si deve però coniugare con una discussione di fondo sul nostro modo di essere, di funzionare e con il necessario rinnovamento dei gruppi dirigenti. A partire dalla pesantezza della crisi, dalla difficoltà ad organizzare una adeguata risposta popolare alle politiche neoliberiste, dal venir meno di ogni finanziamento pubblico, occorre ridefinire completamente il modo di funzionare del partito per renderlo efficace e sostenibile nel tempo. Occorre ridefinire i punti centrali di iniziativa politica: dal radicamento sociale a partire dai luoghi di lavoro, alla capacità di costruire conflitto sociale, collegamento tra le lotte, generalizzare le esperienze di mutualismo e solidarietà dal basso, per arrivare ad una più efficace e costante iniziativa sul terreno culturale come su quello della formazione e della comunicazione. Occorre rifondare la struttura organizzativa del PRC, ripensandola radicalmente.

3)   La rifondazione teorica e organizzativa di Rifondazione si coniuga nel nostro progetto politico con la proposta di fondare un soggetto politico unitario della sinistra di alternativa, costruito dal basso in forme democratiche e partecipate, nei termini descritti nella lettera aperta ai compagni e alle compagne di sinistra. Il rilancio di Rifondazione Comunista deve procedere parallelamente alla costruzione, anche in Italia, di una forte sinistra antiliberista, che trovi nella Sinistra Europea e nel Socialismo del XXI Secolo il suo naturale punto di riferimento. Tale proposta è ispirata dalla disponibilità del PRC a cedere la propria sovranità sul piano della rappresentanza elettorale ad un soggetto politico unitario della sinistra che sappia mettere al centro contenuti di lotta e programma di uscita da sinsitra dalla crisi, senza più cadere nella logica e nelle lusinghe del sistema maggioritario e bipolare, che per sua natura tende a dividere e condannare la sinistra all'impotenza sia nella collocazione interna sia in quella esterna al centrosinistra. La proposta non è quindi volta a dettare condizioni o a erigere steccati di nessun tipo. Allo stesso tempo prende atto e cerca di superare, anche in senso autocritico, i limiti e gli errori che hanno determinato il fallimento, fino ad oggi, di tutti i progetti politici ed organizzativi che si proponevano l'unità della sinistra. In particolare l'idea che si potesse promuovere l'unità dall'alto, con accordi pattizi fra gruppi dirigenti, e quella secondo la quale ogni unità doveva essere preceduta dallo scioglimento previo dei soggetti politici esistenti, che ha sempre e solo provocato scissioni ed ulteriore frammentazione.

La Direzione nazionale ritiene altresì necessario intrecciare questa attività di riflessione e di approfondimento con la ripresa dell'iniziativa politica e propone quindi a tutto il Partito:

1)            Un forte impegno nella campagna elettorale per le elezioni amministrative del prossimo 26/27 maggio a partire dalle realtà più importanti come quella di Roma. La nostra presentazione alle elezioni, in quasiasi forma avvenga, deve avere al centro punti programmatici discriminanti come la difesa dei servizi pubblici locali contro le privatizzazioni, il ruolo delle istituzioni locali contro la crisi e per un welfare di prossimità a favore dei cittadini più deboli, per la democrazia partecipativa contro la riforma liberista degli EELL.
2)            Una campagna politica, che facendo leva sulla distanza tra il palazzo e i problemi della gente, rilanci le nostre proposte politiche sul terreno sociale così come il tema del proporzionale, contro le ipotesi di ulteriore riduzione degli spazi democratici e ristrutturazione regressiva del sistema politico – istituzionale.

3)            Un forte impegno nella campagna referendaria di Bologna contro il finanziamento pubblico delle scuole private previsto per il 26 maggio.

4)            La rimessa al centro del nostro lavoro politico il tema della ripresa del conflitto sociale. Abbiamo sottolineato il peso nello stesso esito elettorale dell’assenza di conflitto sociale nel paese e su questo dobbiamo agire sia localmente, sia operando per la piena riuscita della manifestazione nazionale indetta dalla Fiom per il 18 maggio p.v. In questo quadro la Direzione nazionale ritiene necessario aprire immediatamente la discussione sul prossimo congresso della Cgil tra i compagni e le compagne iscritte, al fine di favorire la costruzione di una sinistra sindacale che proponga un netto cambio di indirizzo politico e sindacale.

5)            L'organizzazione su tutto il territorio nazionale di assemblee sulla costruzione della sinistra di alternativa, a partire dalla lettera aperta approvata da questa direzione, che coinvolgano il complesso degli interlocutori - individuali e collettivi - della sinistra.

6)            L'organizzazione entro le metà di aprile di una prima riunione dei segretari regionali sull'autoriforma del partito che apra – in rapporto con la Commissione Politica per il Congresso - un ampio percorso di discussione finalizzato all’organizzazione di un appuntamento nazionale in cui si ridefinisca la struttura, il modo di funzionamento del partito, le forme di autofinanziamento.

7) Il lancio su tutto il territorio nazionale della campagna di tesseramento al Partito della Rifondazione Comunista per il 2013.

In questo quadro di ripresa del lavoro politico, particolare attenzione e cura deve essere dedicata ai compagni e alle compagne e al partito in quanto tale. Per questo, oltre agli attivi e alle assemblee già convocate ed in via di convocazione, la Direzione Nazionale decide di aprire sul sito del partito due spazi di confronto orizzontale, che superino ogni barriera gerarchica e territoriale. In primo luogo uno spazio di confronto tra i compagni e le compagne sulla politica, a partire dai documenti approvati da questa direzione nazionale. In secondo luogo uno spazio di socializzazione delle pratiche del partito dai circoli alle federazioni ai regionali.

Su questa strada di rifondazione della rifondazione, la Direzione Nazionale decide di convocare per il 5 maggio una assemblea nazionale dei segretari di circolo.


La Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista 




domenica 7 aprile 2013

L'ABUSO SUL TETTO CHE SCOTTA

 
L’ABUSO SUL TETTO CHE SCOTTA
“A Piombino si vende panorama per 100.000 euro”

"Due edifici vengono costruiti in difformità rispetto al permesso di costruire, uno più alto di 65 cm, l’altro di 1 m e 23 cm, in questo modo rovinando il panorama di una zona attrezzata a belvedere, motivo per cui gli edifici dovevano non superare una certa altezza. La parte difforme non viene demolita ma l’abuso viene sanato con una irrisoria, per un costruttore edile, somma di euro 100.000, e tutto resta così. C’è una parola che descrive tutto questo, e la parola è “condono”. Questi sono i fatti.
Veniamo a conoscenza che la legge urbanistica non prevede la demolizione, o forse la potrebbe prevedere, a seconda dell’articolo applicato. Ci riserviamo di verificare la normativa, convinti, a prescindere, che gli abusi edilizi debbano essere demoliti.
Ci chiediamo inoltre dove fossero gli organi preposti al controllo del rispetto del permesso di costruire, durante i mesi in cui si stava costruendo l’ultimo piano proprio di fronte al punto panoramico. Magari, verificando prima, si sarebbe potuti intervenire senza “pregiudicare la parte in conformità” e non ci sarebbe stato bisogno di correre ai ripari solo dopo le segnalazioni dei cittadini.
E poi ci si chiede perché Rifondazione Comunista è contraria alla Fiorentina Diaccioni vista come strada panoramica volano per il turismo: siamo contrari anche perché il rischio è proprio di produrre ecomostri poi sanabili con facilità. Così è.
Per concludere il Partito della Rifondazione Comunista,
oltre a riproporre la questione nelle sedi istituzionali, si farà promotore di una petizione ( on line su http://prcpiombino.blogspot.it )
e in piazza) perché l’immobile sia riportato alle misure autorizzate, non ritenendo la promessa di utilizzare i 100.000 euro per la costruzione di un altro belvedere affatto convincente: il belvedere già c’era, e anche questo è un fatto."
Partito Rifondazione Comunista
Circolo “V. Corallini” Piombino