mercoledì 9 luglio 2014

IL PATTO D’ACCIAIO (SI FA PER DIRE) PER UNA PIOMBINO NELLA NEBBIA

immagine tratta da internet
Apprendiamo dalla stampa che Rossi ha fatto un patto: darebbe il parere favorevole  allo smaltimento della Costa Concordia a Genova in cambio di 40 milioni di euro per smantellare 32 navi militari a Piombino, smantellamento, si legge ancora,  per il quale si devono ancora trovare i finanziamenti per svolgere le gare d’appalto ( però il sottosegretario Lotti si impegna a reperirli…).  Questo sarebbe il “patto”, considerando però che il parere della Regione non è vincolante, questo patto vale un po’ pochino….

Ma parliamo di questa rottamazione navale: la nostra posizione è che, se un polo della rottamazione ci deve essere, questo dovrà essere l’unico (UNICO) Polo dell’Unione Europea del Mediterraneo, dovrà rottamare tutte ( TUTTE) le navi, sia civili che militari, dovrà essere costruito seguendo pedissequamente le recenti normative europee, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza ambientale e dei lavoratori, perché, a regime, sia un grande impianto industriale d’avanguardia che potrà fornire rottame a km 0 ad un altro grande impianto industriale d’avanguardia, quello della produzione dell’acciaio, dove uno Stato che si rispetti, e anche questo lo abbiamo già detto ( ma non solo noi, Rossi, Anselmi..), investe in una società mista pubblico privato ( visto che questo privato ce lo dobbiamo ingoiare) mantenendosi la best company e intervenendo direttamente sulla gestione, senza gettare denaro a fondo perduto.


immagine tratta da internet
Invece no, si mendicano 32 navi militari ( il peggio del peggio) per avere che cosa, un polo della rottamazione di serie B che si prende gli scarti, mentre magari a Genova, come si è ventilato,  si costruisce il vero grande polo europeo della rottamazione del Mediterraneo?

Invece di fare patti inutili, dato  che il placet della Toscana non serve a nulla, la Regione dovrebbe subito ricorrere alla Corte Costituzionale per stabilire la competenza istituzionale alla scelta del luogo dello smantellamento, visto che anche per il nulla osta dell’Osservatorio c’è qualche problemuccio, in quanto Costa non sta fornendo garanzie sulle bonifiche immediate dopo il trasferimento della nave, ma intenderebbe cominciare a settembre… lasciando l’area marina del Giglio piena di non si può sapere cosa per magari un paio di mesi.

Ultima cosa sconcertante sulla crisi industriale: ma l’amministrazione di questa città dirà qualcosa alla popolazione sulla questione delle industrie cittadine, si ricorda che la SOL è semi chiusa nel silenzio generale, la Magona vede una flebile luce con la riapertura della zincatura 5, la Lucchini giace immobile  in attesa di Jindal? Di Mittal? Di una cordata Mittal Marcegaglia Riva, come si vocifera ?

immagine tratta da internet
Alla fine, da questa nebbia soporifera nella quale si sentono ogni giorno “rumors” che bisbigliano tutto e il contrario di tutto, la città si sveglierà, ma non nel modo che vorremmo noi, con un movimento solidale e collettivo di protesta in difesa dei diritti di un nuovo blocco sociale di lavoratori fatto di operai, impiegati, precari, partite iva, commercianti, esodati, disoccupati, inoccupati, immigrati…, piuttosto con un “assalto ai forni” di manzoniana memoria,  se ci passate la citazione.


Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “V.Corallini”. Piombino


Nessun commento:

Posta un commento