venerdì 27 giugno 2014

Comunicato fabbrica :ORA BASTA ! L' INTERVENTO PUBBLICO UNICA SOLUZIONE.


Il PD più volte ha affermato che la vicenda Piombino è risolta grazie a un semplice Accordo di Programma. Bene, noi riteniamo che questo non sia vero in quanto i lavoratori stanno ancora aspettando risposte ben precise sul loro futuro. L'Accordo di programma, che ancora non sappiamo quando e come verrà attuato, non può bastare per tranquillizzare la cittadinanza; ad oggi sappiamo che il termine per la presentazione delle offerte vincolanti è slittato ancora e che una società privata indiana è interessata solo ai treni di laminazione e al reparto marittimo. Stiamo parlando al massimo di 800 900 lavoratori. E tutti gli altri che fine faranno? Durante la campagna elettorale il Presidente Rossi e l'ex sindaco Anselmi più volte hanno parlato, nel caso di acquisto parziale da parte del privato, di intervento dello Stato per sviluppare un nuovo polo siderurgico, attraverso, magari, un'eventuale società mista pubblico privato. Ci ricordiamo bene l'intervento di Rossi il 1 maggio dal palco in piazza Verdi: lo Stato dovrà assumersi le proprie responsabilità se il privato non garantirà il mantenimento dell' area a caldo. Questa ipotesi è già affondata? Che dice a questo proposito il nuovo Sindaco. E il sottosegretario all'ambiente che, nel frattempo, ha già fatto un passo indietro rispetto alla Concordia? Noi vogliamo ribadire che l'intervento pubblico è l'unica soluzione possibile, che se si dovesse pensare ad una società mista pubblico privato perché accollarsi la parte peggiore, la Bad Company, e lasciare la Best Company al privato? Il partito che ci governa intende perseguire questa strada? Che cosa si intende fare perché i lavoratori restino legati ai contratti di solidarietà? Quali strumenti l'amministrazione pensa di poter utilizzare per sostenere i lavoratori che in questi anni di transizione dovranno continuare a vivere? E non pensiamo solo ai lavoratori delle fabbriche (tutte le fabbriche), ma anche ai commercianti, agli artigiani, a tutti coloro che vivono dei consumi dei cittadini. Per questo continuiamo a dire che ci vuole una seria politica industriale, si deve pensare a produrre acciaio di qualità in modo ecocompatibile, e se dobbiamo produrlo attraverso una società pubblico privata, sia chiaro che il denaro pubblico non dovrà essere a fondo perduto, ma dovrà costituire un investimento per il futuro.



Partito della Rifondazione Comunista

Circolo “V. Corallini” Piombino

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