PROGRAMMA SINTETICO PRC PIOMBINO
ENTI LOCALI CONTRO LA CRISI
1. Creare d’intesa tra Comuni e Regioni, fondi di solidarietà
per i lavoratori in cassa integrazione.
2. Diminuire le tariffe dei servizi (asili nido, refezione
etc) e previsione di una fascia di esenzione, o del suo ampliamento per le
famiglie monoreddito dei lavoratori con reddito netto inferiore ad € 15.000
l’anno.
3. Difesa del potere d’acquisto delle famiglie, favorendo
l’iniziativa dei gas (Gruppi di Acquisto Solidali) e GAP ( gruppi di Acquisto
Popolare), favorendo i mercati su aree pubbliche, concordando con i produttori
iniziative promozionali di vendita diretta, anche promuovendo accordi con la
grande distribuzione.
4. Esenzione dai pagamenti per i servizi pubblici locali per i giovani disoccupati,
precari, o comunque provenienti da famiglie a basso reddito.
5.Verifiche fiscali per evitare che chi più evade, e quindi
meno contribuisce al mantenimento di quei servizi, sia favorito nell’accesso
agli stessi.
PUBBLICA ISTRUZIONE
1. La scuola deve essere pubblica. Ogni finanziamento alle
scuole paritarie deve essere tagliato.
2. Rinnovo e rimordenamento dell’offerta formativa, ponendo
attenzione da un lato ai nuovi possibili sviluppi produttivi della città,
dall’altro alla valorizzazione dello studio delle discipline base per una
formazione culturale adeguata, per riuscire a ricostituire almeno una classe di
quarta ginnasio del Liceo Classico.
3. Contrastare la dispersione scolastica.
4. Incremento dei corsi di lingua per l’inserimento dei
bambini immigrati affinché la scuola diventi anche luogo di scambio culturale.
SANITA’
1. Il Servizio Sanitario Nazionale è e deve rimanere
totalmente pubblico, disancorato dal pareggio di bilancio in quanto la sanità è
un servizio pubblico essenziale. La salute è un diritto garantito dall’art. 32
della Costituzione e non una merce.
2. Potenziamento dell’Ospedale di Villamarina. Noi non
vogliamo un nuovo Ospedale, basta quello che abbiamo, l’importante è che
funzioni e che sia adeguato ai
bisogni della popolazione del
territorio della Val di Cornia.
3. Pieno utilizzo della diagnostica anche con orari
flessibili nell’arco delle 12 ore, attraverso incremento di personale con la
creazione di posti di lavoro specializzati. Tutto ciò al fine di diminuire le
liste di attesa senza utilizzo del privato.
4. Potenziamento dell’integrazione Ospedale Territorio con
attenzione ai percorso di accompagnamento del cittadino durante l’iter di cura
e riabilitazione, anche attraverso lo sviluppo della Casa della Salute.
5. Attenzione alle problematiche di disagio giovanile ed
infantile, attraverso il potenziamento dei servizi consultoriali.
6. Consolidamento della gestione condivisa , integrata e
solidale delle funzioni sociali e di alta integrazione. Potenziamento del
servizio di assistenza sociale.
POLITICHE ABITATIVE
1. Affermazione del diritto alla casa e rilancio
dell’edilizia residenziale pubblica. Incentivazione dell’affitto a canone
concordato
3. Obbligo all’affitto a canone sociale degli alloggi delle
grandi proprietà pubbliche
4. Certezza del diritto del sostegno all’affitto (
finanziamenti regionali e comunali) per le famiglie in difficoltà,
5. Finanziamento con almeno l’1% della fiscalità generale
(Stato, Regioni, Enti Locali) per la politica sociale della casa.
6. Impegni immediati per l’emergenza abitativa, ed
estensione della tutela alle le famiglie sfrattate per morosità incolpevole.
ASSETTO DEL TERRITORIO, INFRASTRUTTURE
1. Ripristinare il principio dell’interesse pubblico nella
pianificazione urbanistica con un rapporto pubblico privato nel quale le
decisioni pubbliche non siano una sequenza di interessi privati incoerenti.
2. Effettuazione di interventi di protezione e risanamento
della costa e degli arenili soggetti ad erosione
3. Eliminazione delle barriere architettoniche, anche a
tutela dei diritti delle categorie più “deboli” ( anziani, disabili..)
4. No alla
realizzazione della Fiorentina Diaccioni
e assoluta priorità al compimento della SS 398.
5. Potenziamento sistema di mobilità persone e merci su
ferrovia, anche in funzione dello sviluppo dell’industria e del porto.
OPERE PUBBLICHE ED ARREDO URBANO
1. Basta con costruzioni che offendono la città e il suo panorama ( vedi via della Pace e RTA a Salivoli)
2. Interventi di riqualificazione di varie aree della città
( Portici, Piazza Dante, aree tra Corso Italia e il Porto). Compimento del
progetto Castello e sua valorizzazione senza ulteriori attività ricettive.
Realizzazione di nuove palestre. Realizzazione di una Cittadella Delle
Associazioni.
3. Progetto contro l’erosione delle spiagge a Baratti e in
Costa est in un processo di revisione delle previsioni urbanistiche che non
prevedano nuove costruzioni o nuove strutture ricettive.
4. Incremento dell’opera di riqualificazione di Cotone e
Poggetto
5. Riqualificazione urbana e di valorizzazione ambientale
per Riotorto e Populonia, anche per la loro vicinanza a zone parco.
COMMERCIO
1. Attivare politiche di aiuto, di formazione e di
assistenza tecnica per le attività commerciali, esistenti e nuove, idonee a
contenere e, ove possibile, riparare i guasti generati dalle liberalizzazioni e
dall'abolizione dei piani commerciali.
AMBIENTE E INDUSTRIA
1. Bonifica del territorio all’interno dell’area
industriale: risanamento aree oggetto di discariche abusive, spostamento e
nuova cokeria, spostamento dei parchi minerali e di carbone in impianti
interrati e protetti, liberazione di parti non utilizzate dall’industria per
realizzare iniziative di protezione ambientale, attività di produzione di
energia rinnovabile, attività produttive non inquinanti.. Ciò sarà possibile
solo con con intervento dello STATO nella gestione della fabbrica o , in
mancanza, con l’acquisto da parte di un unico imprenditore. Sarà tutto più difficile in caso di spezzettamento della fabbrica.
2. SI’ al Polo della rottamazione, ma realizzato nel rispetto
del regolamento europeo, affinché sia protetta la salute dei cittadini con la
costruzione di impianti adeguati ad una corretta lavorazione di tutte le
sostanze inquinati delle navi, e sia garantita una ricaduta occupazionale sul
territorio.
3. SI’ allo sviluppo del porto, ma dotato di un retroporto
adeguato a consentire lo sviluppo di cantieri idonei e ad assicurare
sufficienti aree di stoccaggio delle merci,.Quindi il Comune si deve
riappropriare delle Zone inutilizzate fra il vecchio e il nuovo corso del Cornia.
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