Noi
abbiamo sempre sostenuto che la nostra fabbrica doveva continuare a produrre
acciaio mantenendo l'area a caldo, veramente ci ricordiamo che lo sosteneva che
gran parte di questa città, compresa l'amministrazione. Poi abbiamo accettato un altro tipo di
produzione, il forno elettrico, perché è arrivato Rebrab e ha promesso anche
una diversificazione economica ( logistica,
agro industriale, sviluppi sul
porto). Ora, per motivi evidentemente economici tutti interni, Cevital
ripropone, insieme a tutto il resto, anche la riaccensione dell'altoforno. Noi
avremmo voluto che su Piombino si intervenisse con finanziamenti statali ( come
a Taranto) e non che si lasciasse in mano a un
bel padrone tutta la partita, perché adesso siamo nelle mani di questo
volubile signore che sta rimandando giorno dopo giorno la presentazione di un
piano industriale vero e dettagliato in cui si diano precise garanzie sulle
modalità di riaccensione di un altoforno fermo da quasi 1 anno e garanzie di
tutela dell'ambiente e di emissioni, perché non si pensi di fare un
investimento approssimativo giusto per trovare una soluzione immediata a
problemi di tipo economico. Quindi l'alto forno si riaccende, ma si riaccende
utilizzando le migliori tecnologie per
una produzione di acciaio importante soprattutto dal punto di vista ambientale,
perché noi crediamo che alimentare un
forno elettrico con la ghisa liquida, cioè calda, prodotta direttamente in situ ci può portare
ad un livello qualitativo notevole nel campo della produzione siderurgica e ci
consentirà di avere un'acciaieria d'avanguardia a livello mondiale. Detto
questo resta però un problemino: ad aprile finiscono i contratti di solidarietà
e i lavoratori andranno in cassa integrazione; l'indotto rischia la mobilità o
la NASPI, sempre che venga
concessa, perché grazie ai cambiamenti
della normativa sugli amortizzatori sociali,
per ottenerla bisogna aver lavorato almeno 30 giorni nell'ultimo anno e
tanti lavoratori delle ditte non lo hanno fatto. Rossi annuncia ancora una
volta che per Piombino è tutto a posto, adesso (ma fra quanto?) verrano
realizzati investimenti sul porto, 400 posti di lavoro, si ma per chi? Per i
lavoratori in cds o in cig o in mobilità,
per i 300 che restano fuori dall'operazione Cevital, per i lavoratori
delle ditte come la Hasco Metal che dal 27 maggio sono a casa? o saranno ditte specializzate esterne?
Nell'attesa, noi non vogliamo distrarci da
ulteriori sirene, e vogliamo capire per quanto ancora si posticiperanno
le scadenze per l'acquisto da parte di Rebrab. Il nostro volubile padrone
bisogna che smetta di rimandare e presenti il piano industriale SUBITO, perché
le persone mangiano tutti i giorni e non con i tempi che lui stabilisce. Che
decida cosa fare da grande, i cittadini e i lavoratori non possono più
aspettare. Quando, dagli annunci avremo finalmente un fatto concreto? E per
fatto concreto noi intendiamo la riassunzione dei primi lavoratori dalla cds
o cig o altro, solo questo, per ora il
resto fa volume.
Foto
tratta da post :
Licenciement massif de travailleurs à Cevital
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