DOMANDE DI TOSCANA OGGI :
1)
Qual'è secondo lei il principale problema della sua città e come
pensa di affrontarlo?
2) Ha in programma azioni a sostegno della
famiglia, specie di quelle numerose?
3) Quali azioni intende
intraprendere per rispondere
al problema della mancanza di lavoro
soprattutto di quello giovanile?
4) Di fronte alle povertà
vecchie e nuove quali armi intende usare?
Il problema
principale di Piombino è sicuramente
il lavoro, quello che non c’è,
e quello che stiamo per perdere. La situazione delle grandi
fabbriche siderurgiche è preoccupante. Anche la SOL è in grossa
difficoltà. Le stime prevedono che più di 4.000 lavoratori stiano
rischiando il posto di lavoro, e con loro anche commercianti,
artigiani e liberi professionisti. Credo che la soluzione a questo
problema possa essere solo
NAZIONALIZZARE la fabbrica. La
ristrutturazione di cui la Lucchini ha bisogno è di
dimensioni tali
che credo solo lo Stato possa sostenere, occorrono ingenti
investimenti, e siccome i regali sono finiti, lo stato dovrà
gestire quella fabbrica direttamente o in società con il privato
(se ci sarà). Occorre salvare la fabbrica non per mero
assistenzialismo come sostiene qualcuno, ma perché la produzione di
acciaio è strategica per le nazioni industrializzate, basti pensare
che il primo trattato europeo stipulato fu quello della CECA
(comunità europea per il carbone e l’acciaio). Naturalmente tutto
ciò non è sufficiente, occorre sviluppare adeguatamente il porto,
sia come terminal commerciale che come polo per la rottamazione, se
l’impatto ambientale lo consentirà.
Sicuramente
dovranno essere adottate strategie di sostegno per le famiglie in
difficoltà, che non
sono solo quelle numerose. Riparametrare le
imposte comunali secondo criteri che rispettino una proporzione più
adeguata della attuale ai redditi familiari. Interventi a sostegno
della casa, non solo con erogazioni assistenzialistiche ma anche
incentivando l’edilizia popolare. Ritengo inoltre che debba essere
ripotenziato il Servizio Sociale per aumentare la capacità di
intervento in assistenza delle famiglie.
La risposta è
ovviamente collegata a quella relativa alla prima domanda. E’
chiaro che, accanto alla difesa del polo industriale, la
diversificazione economica sia essenziale per rilanciare l’economia
e soprattutto l’occupazione giovanile. Insieme al porto, al
commercio e al turismo, si deve pensare ad una modernizzazione delle
strutture produttive e delle aziende di fornitura dei servizi, in
maniera da mettere a frutto le competenze giovanili, fra cui ad
esempio la maggior diffusione di conoscenze informatiche. E’
importante anche adoperarsi per migliorare l’offerta formativa di
questo territorio, mi riferisco ovviamente alla scuola superiore,
così da fornire ai giovani le competenze più facilmente spendibili
nel mercato della zona.
Io appartengo ad
un partito dalla forte
strutturazione ideologica, per questo credo
che si debba programmare l’economia in modo da non
lasciare
nessuno indietro e da affrancare ciascuno dai bisogni primari.
Quindi, ritengo necessario indirizzare le risorse a disposizione
dell’amministrazione locale nella tutela dei servizi e
nell’implementazione delle assistenze, sempre nell’obiettivo di
favorire un’economia che riduca al massimo il numero delle persone
bisognose.
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