venerdì 9 maggio 2014

Fabrizio Callaioli Candidato Sindaco PRC Piombino risponde al CNA






  1. CINQUE SEMPLIFICAZIONI BUROCRATICHE
  1. Anagrafe informatizzata con accesso tramite pin da consegnare ad ogni cittadino, con possibilità di stampare certificati anche da terminali automatici dislocati presso gli uffici comunali e le sedi dei quartieri (eliminazione di file agli sportelli).
  2. Riorganizzazione degli uffici comunali tesa a snellire i tempi di ogni procedura e contenerli nelle previsioni di legge, limitando il più possibile la concretizzazione del silenzio rigetto.
  3. Riformare la modulistica, riducendone anche il numero, onde evitare la moltiplicazione della trasmissione di dati già in possesso dell’amministrazione.
  4. Collegare le banche dati comunali con quelle degli altri enti pubblici, in maniera da velocizzare i procedimenti e non obbligare il cittadino ad inutili accessi presso svariati enti.
  5. Consegna elettronica delle pratiche a tutti i cittadini e alle imprese in possesso di pec.
  1. ABBATTIMENTO DELLA TARES PER LE IMPRESE CHE PAGANO GIA’ PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DA PRODUZIONE
Differenziare i rifiuti e parametrare la tassa alla riciclabilità del rifiuto stesso (alta riciclabilità, bassa riciclabilità etc.). Inoltre si potrebbero prevedere sgravi per le imprese che smaltiscono autonomamente i rifiuti speciali pagando direttamente l’impresa che opera lo smaltimento, onde evitare la duplicazione dell’onere economico. Per gli altri tipi di rifiuti, sarebbe opportuno creare sistemi di pagamento personalizzati, con tessere magnetiche, già utilizzati in altre città d’Italia, onde proporzionare la somma de pagare sulla base della quantità di rifiuti da smaltire. Tutto ciò, ovviamente, prevede un severo sistema di controlli idoneo ad evitare abbandoni di rifiuti in discariche abusive, operati furbescamente per diminuire le somme da versare.

  1. RIDUZIONE IMPOSTE COMUNALI SU CAPANNONI PIAZZALI NEGOZI E UFFICI
L’argomento va affrontato senza demagogia e facili promesse elettoralistiche, perché poi i bilanci comunali ci riportano di fronte alla difficile realtà. Detto questo, credo che si potrebbero prevedere interventi agevolativi proporzionati all’utile operativo e alla redditività dell’impresa.

  1. AMPLIARE LA POSSIBILITA’ DI AGGIUDICAZIONE ALLE IMPRESE LOCALI
La normativa, nazionale e comunitaria in argomento è assai tassativa. Nei limiti del possibile quindi, cercherei di creare bandi di gara in cui quello del massimo ribasso non sia l’unico criterio discretivo per la vincita della gara, bensì richiederei requisiti più stringenti, per la partecipazione alla gara, in materia di sicurezza, di ambiente e di qualità. Il Comune, potrebbe anche sviluppare veicoli amministrativi e formativi volti a facilitare l’ottenimento delle certificazioni da parte delle imprese locali. Le quali certificazioni sarebbero assai utili a renderle più competitive nel marcato. Allo stesso scopo cercherei di incentivare i consorzi o le associazioni temporanee di imprese. Inserirei nei bandi di gara, come condizione per l’assegnazione dell’appalto, la stipula di polizze assicurative contro i rischi per i danni cagionati a terzi e dipendenti.

  1. RISPARMI DA IMPORRE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Eliminare la Piombino Patrimoniale e le consulenze esterne inutili.

  1. POLO ROTTAMAZIONE NAVI
E’ ovviamente una prospettiva interessante e foriera di sviluppi economici, ma, ovviamente, è necessario prima esaminare bene le tecnologie di cui si vorrebbe fare, onde tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente. In Norvegia le rottamazioni non vengono eseguite come in Turchia.

  1. POLITICHE COMPRENSORIALI PER LA PROMOZIONE TURISTICA
Ripotenziare la Parchi Val di Cornia. Promuovere l’immagine di Piombino, troppo spesso pubblicizzata solo come sito inquinato e oscurata in ordine alle bellezze del promontorio. Riqualificazione del centro storico, trascurato e malcurato.

  1. SGRAVI E INCENTIVI PER LE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
Sono sicuramente da incentivare con tutte le agevolazioni possibili le ristrutturazioni indirizzate ad una riqualificazione ecocompatibile dell’immobile, mediante l’uso di impianti solari, delle tecniche della bioedilizia, del riutilizzo delle acque meteoriche e delle rete duali delle acque. Particolari sgravi devono essere anche assegnati a coloro che ristrutturano gli edifici del centro storico secondo progetti conformi ai migliori orientamenti delle belle arti.

  1. ENERGIE ALTERNATIVE
Il solare più che rilanciare l’economia del territorio, può favorire risparmi per i singoli cittadini che, magari incentivati, decidano di ricorrervi. Nutro seri dubbi viceversa sull’opportunità si coprire ettari di terreno con impianti solari. Meglio sui tetti. L’eolico costituisce una fonte di guadagno per l’impresa che ne installa le pale, dopodiché guadagna solo l’impresa che sfrutta la produzione di energia e non credo sarebbe una locale. Da valutare con attenzione anche la compatibilità ambientale delle pale, che in certi luoghi potrebbero cozzare clamorosamente con la promozione turistica del territorio. Una centrale a biomasse c’è già e non risulta abbia costituito un inaspettato sbocco occupazionale.

  1. RILANCIO DEL SISTEMA INDUSTRIALE E DELLE PMI
Il nostro territorio necessitava di una diversificazione economica già 30 anni fa. Non è stata fatta e ora se ne pagano le conseguenze. Nell’attuale situazione, quindi, prima di raccogliere i frutti della diversificazione e del rilancio che ci auguriamo ci saranno, è necessario salvare l’industria siderurgica e tutta l’economia che vi ruota attorno. Ritengo che in quest’ottica sia necessario ottenere l’intervento dello Stato, con una programmazione industriale che riassegni all’acciaierie di Piombino quella capacità produttiva che gli aveva assicurato una posizione rilevante nel mercato europeo dell’acciaio. Detto questo, si dovrà favorire lo sviluppo di imprese capaci di sfruttare i nuovi prodotti che usciranno dalla fabbrica che resterà dopo le ristrutturazioni, in maniera da godere dei vantaggi creati dalla c.d. filiera corta. Di sicuro, il rilancio dell’economia non può non passare dallo sviluppo del porto, che, a prescindere dalla creazione o meno del polo di rottamazione, deve conoscere un ampliamento non solo di moli e banchine, ma anche delle zone retro portuali, indispensabili per lo stoccaggio delle merci e quindi per coltivare le naturali ambizioni di espansione commerciale. Piombino deve diventare il nodo marittimo degli scambi di merci destinati a tutta la Toscana meridionale, l’Umbria etc., in altre parole deve essere il mercato di tutte le zone che verranno servite dall’autostrada Due Mari. Parimenti Piombino deve diventare il porto principale per tutti i traffici della Corsica; lo dice la cartina geografica.

Nessun commento:

Posta un commento