- CINQUE SEMPLIFICAZIONI BUROCRATICHE
- Anagrafe informatizzata con accesso tramite pin da consegnare ad ogni cittadino, con possibilità di stampare certificati anche da terminali automatici dislocati presso gli uffici comunali e le sedi dei quartieri (eliminazione di file agli sportelli).
- Riorganizzazione degli uffici comunali tesa a snellire i tempi di ogni procedura e contenerli nelle previsioni di legge, limitando il più possibile la concretizzazione del silenzio rigetto.
- Riformare la modulistica, riducendone anche il numero, onde evitare la moltiplicazione della trasmissione di dati già in possesso dell’amministrazione.
- Consegna elettronica delle pratiche a tutti i cittadini e alle imprese in possesso di pec.
- ABBATTIMENTO DELLA TARES PER LE IMPRESE CHE PAGANO GIA’ PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DA PRODUZIONE
Differenziare i
rifiuti e parametrare la tassa alla riciclabilità del rifiuto stesso
(alta riciclabilità, bassa riciclabilità etc.). Inoltre si
potrebbero prevedere sgravi per le imprese che smaltiscono
autonomamente i rifiuti speciali pagando direttamente l’impresa che
opera lo smaltimento, onde evitare la duplicazione dell’onere
economico. Per gli altri tipi di rifiuti, sarebbe opportuno creare
sistemi di pagamento personalizzati, con tessere magnetiche, già
utilizzati in altre città d’Italia, onde proporzionare la somma de
pagare sulla base della quantità di rifiuti da smaltire. Tutto ciò,
ovviamente, prevede un severo sistema di controlli idoneo ad evitare
abbandoni di rifiuti in discariche abusive, operati furbescamente per
diminuire le somme da versare.
- RIDUZIONE IMPOSTE COMUNALI SU CAPANNONI PIAZZALI NEGOZI E UFFICI
L’argomento va
affrontato senza demagogia e facili promesse elettoralistiche, perché
poi i bilanci comunali ci riportano di fronte alla difficile realtà.
Detto questo, credo che si potrebbero prevedere interventi
agevolativi proporzionati all’utile operativo e alla redditività
dell’impresa.
- AMPLIARE LA POSSIBILITA’ DI AGGIUDICAZIONE ALLE IMPRESE LOCALI
La normativa,
nazionale e comunitaria in argomento è assai tassativa. Nei limiti
del possibile quindi, cercherei di creare bandi di gara in cui quello
del massimo ribasso non sia l’unico criterio discretivo per la
vincita della gara, bensì richiederei requisiti più stringenti, per
la partecipazione alla gara, in materia di sicurezza, di ambiente e
di qualità. Il Comune, potrebbe anche sviluppare veicoli
amministrativi e formativi volti a facilitare l’ottenimento delle
certificazioni da parte delle imprese locali. Le quali certificazioni
sarebbero assai utili a renderle più competitive nel marcato. Allo
stesso scopo cercherei di incentivare i consorzi o le associazioni
temporanee di imprese. Inserirei nei bandi di gara, come condizione
per l’assegnazione dell’appalto, la stipula di polizze
assicurative contro i rischi per i danni cagionati a terzi e
dipendenti.
- RISPARMI DA IMPORRE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Eliminare la
Piombino Patrimoniale e le consulenze esterne inutili.
- POLO ROTTAMAZIONE NAVI
E’ ovviamente
una prospettiva interessante e foriera di sviluppi economici, ma,
ovviamente, è necessario prima esaminare bene le tecnologie di cui
si vorrebbe fare, onde tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente.
In Norvegia le rottamazioni non vengono eseguite come in Turchia.
- POLITICHE COMPRENSORIALI PER LA PROMOZIONE TURISTICA
Ripotenziare la
Parchi Val di Cornia. Promuovere l’immagine di Piombino, troppo
spesso pubblicizzata solo come sito inquinato e oscurata in ordine
alle bellezze del promontorio. Riqualificazione del centro storico,
trascurato e malcurato.
- SGRAVI E INCENTIVI PER LE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
Sono sicuramente
da incentivare con tutte le agevolazioni possibili le
ristrutturazioni indirizzate ad una riqualificazione ecocompatibile
dell’immobile, mediante l’uso di impianti solari, delle tecniche
della bioedilizia, del riutilizzo delle acque meteoriche e delle rete
duali delle acque. Particolari sgravi devono essere anche assegnati a
coloro che ristrutturano gli edifici del centro storico secondo
progetti conformi ai migliori orientamenti delle belle arti.
- ENERGIE ALTERNATIVE
Il solare più
che rilanciare l’economia del territorio, può favorire risparmi
per i singoli cittadini che, magari incentivati, decidano di
ricorrervi. Nutro seri dubbi viceversa sull’opportunità si coprire
ettari di terreno con impianti solari. Meglio sui tetti. L’eolico
costituisce una fonte di guadagno per l’impresa che ne installa le
pale, dopodiché guadagna solo l’impresa che sfrutta la produzione
di energia e non credo sarebbe una locale. Da valutare con attenzione
anche la compatibilità ambientale delle pale, che in certi luoghi
potrebbero cozzare clamorosamente con la promozione turistica del
territorio. Una centrale a biomasse c’è già e non risulta abbia
costituito un inaspettato sbocco occupazionale.
- RILANCIO DEL SISTEMA INDUSTRIALE E DELLE PMI
Il nostro
territorio necessitava di una diversificazione economica già 30 anni
fa. Non è stata fatta e ora se ne pagano le conseguenze.
Nell’attuale situazione, quindi, prima di raccogliere i frutti
della diversificazione e del rilancio che ci auguriamo ci saranno, è
necessario salvare l’industria siderurgica e tutta l’economia che
vi ruota attorno. Ritengo che in quest’ottica sia necessario
ottenere l’intervento dello Stato, con una programmazione
industriale che riassegni all’acciaierie di Piombino quella
capacità produttiva che gli aveva assicurato una posizione rilevante
nel mercato europeo dell’acciaio. Detto questo, si dovrà favorire
lo sviluppo di imprese capaci di sfruttare i nuovi prodotti che
usciranno dalla fabbrica che resterà dopo le ristrutturazioni, in
maniera da godere dei vantaggi creati dalla c.d. filiera corta. Di
sicuro, il rilancio dell’economia non può non passare dallo
sviluppo del porto, che, a prescindere dalla creazione o meno del
polo di rottamazione, deve conoscere un ampliamento non solo di moli
e banchine, ma anche delle zone retro portuali, indispensabili per lo
stoccaggio delle merci e quindi per coltivare le naturali ambizioni
di espansione commerciale. Piombino deve diventare il nodo marittimo
degli scambi di merci destinati a tutta la Toscana meridionale,
l’Umbria etc., in altre parole deve essere il mercato di tutte le
zone che verranno servite dall’autostrada Due Mari. Parimenti
Piombino deve diventare il porto principale per tutti i traffici
della Corsica; lo dice la cartina geografica.
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