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La riforma cancella di fatto il contratto nazionale di lavoro (art 23
comma 5 - “Le norme della presente legge sono inderogabili e le norme e
le procedure contenute nel CCNL contrastanti con quanto previsto dalla
presente legge sono inefficaci”).
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I Presidi assumeranno la totale responsabilità della scuola, azzerando
le prerogative degli organi collegiali; sceglieranno i docenti da un
albo territoriale, eludendo qualsiasi graduatoria ed esponendo la scuola
a fenomeni come il clientelismo; decideranno sulla didattica e sulla
formazione obbligatoria, cancellando la libertà d'insegnamento.
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La valutazione degli studenti sarà sempre più basata sui Quiz
Invalsi, prove standardizzate e decontestualizzate che riducono
l'insegnamento ad addestramento.
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La valutazione dei docenti, che sarà affidata al Dirigente e a una
commissione formata da altri docenti, genitori e alunni, oltre ad avere
conseguenze sul piano retributivo, comporterà l'aumento della
competizione all'interno del corpo docente annullando lo spirito
cooperativo sul quale dovrebbe basarsi la scuola.
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Le risorse delle scuole potranno arrivare anche da donazioni private e
finanziamenti di imprese e privati, con il conseguente aumento del
divario tra le scuole e la subordinazione della didattica agli interessi
dei privati.
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Sono previsti ulteriori sgravi fiscali per chi iscrive i figli a scuole
private già foraggiate con soldi pubblici mentre nelle nostre aule
crollano i soffitti.
NO ALL'AZIENDALIZZAZIONE E AL CLIENTELISMO NELLA SCUOLA PUBBLICA
NO ALLE CONCESSIONI ALLE SCUOLE PRIVATE E ALLE INGERENZE DI PRIVATI E INVALSI
SI ALLA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AL DIRITTO ALLO STUDIO
SI ALLA RIQUALIFICAZIONE E AL POTENZIAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA
Forti del risultato delle mobilitazioni di massa di queste settimane, del risultato dello sciopero degli scrutini e della sconfitta del Governo sul parere di costituzionalità in prima commissione, ci impegnamo fin da ora a promuovere altre iniziative di lotta per bloccare il ddl e far sì che non arrivi in Senato.
Chiediamo a genitori, studenti e cittadini di informarsi sulla protesta e solidarizzare con le prossime iniziative.
LA SCUOLA PUBBLICA È UN BENE DI TUTTI DIFENDIAMOLA INSIEME
Comunicato dei docenti in sciopero :
Comunicato dei docenti in sciopero :
Grazie all'alta
adesione allo sciopero da parte dei docenti su molte scuole della Val di Cornia
c'è stato un blocco quasi totale delle operazioni di scrutinio. Al Foresi e al Brignetti di Portoferraio si è
registrato un blocco del 100% degli scrutini, così come alle medie Guardi,
all'IPSIA e all'ITI di Piombino. All'ISIS Einaudi - Ceccherelli di Piombino
sono stati bloccati gli scrutini di 23 classi sui 25 previsti, il 92%, solo
perché alcune classi sono state calendarizzate al di fuori delle giornate di
sciopero. I docenti hanno aderito al blocco degli scrutini come atto di protesta
contro il ddl “ La Buona Scuola”, in via di approvazione al Senato.
L'iniziativa sta facendo registrare
adesioni record, tra il 90 e 100% in tutti i plessi italiani, nonostante il
blocco degli scrutini e la loro successiva riconvocazione creino disagio
soprattutto ai docenti stessi: portare avanti una protesta del genere e di
queste dimensioni significa che la volontà di protestare contro il ddl e di
evitarne l'approvazione in Senato è veramente fortissima. Significa che pur di
manifestare il proprio dissenso rispetto alle proposte del Governo i docenti
sono disposti a sacrificare tanto e non intendono fermarsi.
Dietro la promessa di circa 100.00
assunzioni di precari, il ddl presenta infatti uno scenario degradante per
l'intero sistema scolastico : cancellazione
di fatto del contratto nazionale di lavoro, strapotere dei presidi e rischio di
clientelismo, totale assenza nel ddl di misure per l'assunzione dei precari
della terza e della seconda fascia e per il personale ATA, azzeramento delle
prerogative degli organi collegiali, un sistema di valutazione dei docenti
affidato a commissioni poco trasparenti formate addirittura da studenti e
genitori, finanziamenti privati alle scuole per sopperire alle mancanze e
all'indifferenza del governo e del Ministero, con il conseguente aumento del divario
tra le scuole e la subordinazione della didattica agli interessi dei
privati, finanziamenti incostituzionali alle scuole paritarie.
Forti del risultato
delle mobilitazioni di massa di queste settimane, del risultato dello sciopero
degli scrutini e della sconfitta del governo sul parere di costituzionalità in
prima commissione, i docenti si impegneranno fin da ora a promuovere altre
iniziative di lotta per bloccare il DDL e far sì che in Senato non ci arrivi
mai.
I docenti chiedono a genitori,
studenti e cittadini in generale di informarsi sulla protesta e solidarizzare
con le prossime iniziative.
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