Per chi non lo avesse ancora capito questo
governo è assolutamente asservito agli interessi delle multinazionali e del
grande capitale.
Come ultimo regalo (già con il jobs act ci
pareva abbastanza) il governo ha deciso che dal 1° gennaio i contratti di
solidarietà di tipo A assistiti da Cigs non saranno più integrati
al 70%, ma al 60%. Fino al 2013 i lavoratori in solidarietà percepivano l'80%
della retribuzione persa, grazie a una maxi integrazione del 20%, scesa già al
10% nel 2014. Nella Finanziaria del 2015 non è stato introdotto alcun
allungamento, per cui lultima spiaggia era rappresentata dal Milleproroghe, ma
non cè stata alcuna proroga. Questo inciderà non poco sulla nostra realtà
industriale, dove una gran parte dei lavoratori delle fabbriche attualmente sono in solidarietà nell'attesa
degli interventi salvifici di Cevital, interventi questi legati al ticket
assunzioni progressive /solidarietà
e cassa integrazione. A questo punto quindi, dato che negli anni
previsti da Rebrab per la realizzazione del suo progetto industriale, le
risorse economiche dei lavoratori diminuiranno ancora, forse sarebbe il caso di
smettere di ringraziare ed affrontare il problema.
Per passare dal territoriale al
nazionale, continuano
a dirci che lItalia è in crisi a causa della spesa pubblica. E falso.
Innanzitutto si dovrebbero fare dei distinguo fra gli sprechi pubblici delle
tangenti (per i quali un chilometro di autostrada in Italia costa 4 volte di
più che in un altro paese europeo) e le sacrosante spese dello Stato Sociale.
Detto questo però, l' Italia è in crisi soprattutto per la diversa distribuzione
della ricchezza determinata dalle politiche iperliberistiche volute
dall' attuale governo. Il fiscal compact, il patto di stabilità e tutte le altre
misure volte a diminuire le risorse a disposizione dello Stato e dei cittadini,
in realtà servono solo a spostare la ricchezza dallo Stato ad altri universi
economici che vogliono solo appropriarsi dei beni pubblici per farli pagare ai
cittadini che ne sono i legittimi proprietari. Se gli istituti previdenziali
sono in crisi è perché perdiamo centinaia di migliaia di posti di lavoro ogni
anno, e con gli stipendi dei lavoratori se ne vanno altrettanti gettiti Inps,
Inail, Irpef etc.
La prima cosa da fare sarebbe difendere il
patrimonio industriale del paese con una politica industriale seria e avveduta.
Ma il governo Renzi e quelli che lo hanno preceduto non fanno programmazione
industriale da troppo tempo, in compenso trovano miliardi da spendere in
cacciabombardieri F35.
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